Dal 23 Luglio al 5 Agosto, sul piano di Peccia nel Canton Ticino(Svizzera), si è svolto un campo scout che rimarrà nella storia del gruppo Roma 128.
Il reparto San Giorgio ha deciso di accogliere l’invito, lanciato da alcuni gruppi scout svizzeri, di prendere parte al loro campo di zona. La preparazione ha impegnato loro tutte le attività invernali, col fine di riuscire ad autofinanziarsi il più possibile. Tutto questo ha richiesto un grande impegno da parte di tutti, ma la soddisfazione per il risultato raggiunto è stata grandissima. Dopo tutti questi sforzi l’avventura è cominciata. All’arrivo sulle montagne svizzere gli esploratori sono stati catapultati nella città di Buffalo Town dove si nascondeva una leggendaria pepita, che sarebbe stata ritrovata dai minatori più competenti. Dalla sera del 23 Luglio, quindi, Buffalo Town è stata invasa da un’orda di motivatissimi minatori pronti a iniziare gli scavi.
I minatori italiani, non conoscendo bene la città e i dintorni, hanno deciso di fare delle gite prima di iniziare gli scavi e dedicarsi alla ricerca della pepita.
La prima è stata al Ponte Tibetano: la mattina si sono svegliati molto presto, ma abbastanza carichi per affrontare l’avventura che li attendeva e dei carretti li hanno portati fino all’inizio del sentiero che poi avrebbero percorso a piedi. Dopo una salita, non troppo lunga, sono finalmente arrivati alla meta.
Il paesaggio era fantastico e il ponte lunghissimo. Non tutti i minatori se la sono sentita di percorrerlo, ma con un po’ di sforzo in più hanno raggiunto il gruppo più tardi. Successivamente, dopo una discesa che non finiva più, gli esploratori hanno trovato dei carretti, che li attendevano per portarli a Bellinzona, dove hanno visitato la sede dell’ Autorità Cantonale e hanno portato a termine delle missioni che erano state assegnate loro, arrivando fino al Castello di Montebello, da cui si vedeva tutta la città.
Per svagarsi un po’, tutti i minatori del campo hanno partecipato ad alcune attività che sarebbero state utili in seguito per gli scavi veri e propri. Loro lo chiamavano “Gioco Notturno”. Così si sono divisi in squadriglie, secondo i minatori svizzeri pattuglie, e hanno passato una serata piacevolissima.
Ma non si sono lasciati andare troppo, perché l’avventura era appena iniziata. Infatti pochi giorni dopo erano già pronti per visitare i luoghi più belli intorno a Buffalo Town.
Per iniziare si sono diretti verso la vetta a 2780 mt del al ghiacciaio Basòdino.
Così dopo una bella colazione, si sono incamminati e hanno avvistato anche alcuni animali, come le marmotte. Più avanzavano, più il percorso diventava complicato e faticoso, ma serviva ben altro per spaventare i grintosi minatori, infatti sono riusciti tutti ad arrivare sani e salvi al ghiacciaio. Lo spettacolo favoloso valeva tutta la fatica provata durante il tragitto. Allora i minatori, dopo aver ripreso le forze con un pranzo non troppo abbondante, più determinati di prima, hanno ripreso il cammino, stavolta per scendere. Sono arrivati così al punto da cui erano partiti quella mattina, fieri di quello che erano riusciti a fare durante la giornata.
I giovani minatori, prima di dedicarsi completamente alla pepita, avevano ancora il loro annuale Hyke da svolgere, un percorso topografico senza la guida dei propri capi, della durata di due giorni. Così, furono svegliati, a sorpresa, alle 5.00 del mattino per partire e andare verso Locarno, dove camminarono poi per un bel pezzo sul lungolago. Alla fine del giorno sono arrivati al luogo dove avrebbero passato la notte, da cui si poteva ammirare un paesaggio magnifico. I minatori, stanchi per la giornata faticosa, si sono rilassati vedendo il tramonto sul Lago Maggiore. L’avventura degli esploratori però non era ancora finita: infatti la mattina successiva hanno dovuto percorrere un altro pezzo di strada per arrivare al luogo del pranzo, da lì poi sono tornati direttamente a Buffalo Town con dei carretti pubblici.
La sera del 1 agosto i minatori, appena tornati dall’Hyke, hanno festeggiato con i minatori svizzeri la loro festa nazionale e hanno assaggiato dei loro piatti tradizionali. Dopo essersi abbuffati, però, c’è stato un acquazzone tremendo, che li ha costretti a finire i festeggiamenti e ad andarsi a riparare.
A detta dei minatori Buffalo Town era molto bella, l’unico problema erano i temporali violentissimi.
Nonostante ciò i minatori non erano mai tristi e trovavano sempre qualcosa per cui divertirsi.
Faceva molto ridere, secondo loro, l’accento dei minatori svizzeri; li ha divertiti un episodio in particolare: mentre i minatori del San Giorgio andavano a fare conoscenza con i ticinesi, una delle domande è stata: “Cosa vi piace di questo campo a Buffalo Town?” “Beh, i gabinètti!” Questa risposta li ha fatti ridere così tanto che è diventata una specie di tormentone del campo.
Infine, ai minatori non rimaneva che trovare la pepita, così hanno iniziato gli scavi effettivi e la pepita è stata trovata! Sfortunatamente non dai minatori romani, ma sono comunque contenti dei loro risultati ed entusiasti del campo a Buffalo Town.
Il 4 agosto si sono svolte le ultime attività con tutti i minatori del campo che, leggermente tristi, si sono salutati.La mattina del 5 i minatori romani sono partiti per tornare a casa, con un po’ di nostalgia di Buffalo Town, ma con tante storie da raccontare.